30 dicembre 2011

Buon anno...

...a quanti hanno sperimentato sulla propria pelle che la corruzione e la disonestà sono inserite nel tessuto sociale italiano in maniera molto più capillare di quanto (ingenuamente) si potesse immaginare;

...a quanti hanno provato in prima persona il disgusto di fronte alla falsità e all'ipocrisia, la profonda delusione per aver dato fiducia a chi invece cercava solo i propri interessi;

...a quanti sono stati insultati, diffamati, offesi, senza fondamento e senza diritto di replica;

...a quanti hanno visto persone calpestare spudoratamente e impunemente ogni etica e  giustizia;

...a quanti hanno visto i "furbi" ed i disonesti averla vinta;

...a chi ha sperimentato in prima persona la corruzione delle istituzioni, e toccato con mano  come gli interessi dei singoli prevalgano sempre su quelli della collettività;

...a chi ha capito (solo ora) che la qualità, la professionalità, la serietà in questa società contano poco, molto poco;

....a chi non ha venduto la propria dignità e i propri valori al miglior offerente, perché crede che essi valgano più del denaro e del potere;

...a chi ha continuato a lottare per la giustizia, nonostante le quotidiane sberle che prendeva;

...alla generazione receduta, che anche nel 2012 dovrà inventarsi qualcosa per andare avanti, per continuare a sperare, per costruirsi un futuro e delle aspettative.


Buon anno di cuore a chi, mentre affrontavamo tanti ostacoli, ci è stato vicino davvero, è stato sincero con noi, ci ha supportato e confortato.

Buon anno a quanti nel 2012 vorranno continuare  a credere nella giustizia, in una società migliore, perché temo che per noi sarà dura, veramente dura.

29 dicembre 2011

Definizioni

La generazione receduta è costituita da persone (uomini e donne) nella fascia di età dei 30-40 anni. Una generazione che, potendo per motivi biologici fornire il massimo della produttività e delle prestazioni psico-fisiche, sarebbe la più idonea a coprire posti di responsabilità nella società, a costituire la cosiddetta "classe dirigente".

La generazione receduta è figlia del benessere: ha avuto un'infanzia generalmente tranquilla, è cresciuta negli agi, ha potuto dedicarsi a tempo pieno allo studio, si è affacciata sul mercato del lavoro relativamente tardi.

La generazione receduta è tale perché rispetto alle precedenti si trova in una condizione in cui invece di svilupparsi arretra. Non solo non riesce ad emergere nel tessuto sociale, ma subisce sulla propria pelle gli effetti della crisi economica globale.

La generazione receduta sta perdendo la speranza: non ha certezze per il proprio futuro (spesso non le cerca nemmeno), vede soppressa ogni sua iniziativa, è incatenata in logiche "di sistema" che non ha costruito e di cui è principale vittima.

La generazione receduta non conosce la meritocrazia, vive in una società ed in un sistema economico fortemente condizionato dalle "relazioni", in cui il networking si esemplifica nel clientelismo e nella corruzione.

La generazione receduta è fatta di giovani brillanti ricercatori costretti ad emigrare per poter fare il lavoro che amano e in cui riescono a dare il meglio, di lavoratori in attesa di una flessibilità che porti opportunità e non precarietà, di donne spesso costrette a scegliere tra lavoro e maternità.

La generazione receduta è tipicamente e peculiarmente italiana, ed è figlia della generazione onnipotente.


La generazione onnipotente costituisce l'attuale classe dirigente. Ha costruito la ricchezza ed il benessere del Paese negli ultimi decenni e per questo detiene un potere assoluto e si ritiene unica insindacabile dispensatrice di tali ricchezze. 

La generazione onnipotente si è data pensioni d'oro a discapito delle generazioni successive, ha costruito proprie regole ed ha definito una propria etica.

La generazione onnipotente opprime e controlla le generazioni successive, governando le loro aspettative e soffocando l'entusiasmo e la voglia di partecipare alla vita sociale e politica. 

La generazione onnipotente ritiene la generazione receduta troppo "giovane" ed "inesperta", la considera inadatta a comprendere le complesse logiche che essa ha costruito ed ancora non pronta ad avere ruoli di responsabilità.